Detrazioni sul risparmio energetico e su interventi antisismici – Ecobonus, cessione più facile

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La nuova comunicazione da inviare all’Enea per i lavori sul risparmio energetico qualificato e le modalità di cessione dei crediti d’imposta sono tra le domande più gettonate nel videoforum che si è svolto ieri in diretta sulla pagina Facebook del Sole 24 Ore. Enea per i lavori e mobili La legge di Stabilità 2018, infatti, nel prorogare a tutto il 2018 la maxi-detrazione Irpef del 50% sugli interventi sul recupero del patrimonio edilizio e sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici, e nel confermare le detrazioni Irpef e Ires dal 50% all’85% per gli interventi antisismici, ha anche introdotto una nuova comunicazione telematica da inviare all’Enea per tutti questi interventi. Si ritiene, però, che l’estensione di questa nuova comunicazione a tutti questi interventi sia un errore non voluto dal legislatore e che le istruzioni dell’agenzia e/o dell’Enea su questo nuovo adempimento, limiteranno la comunicazione solo agli interventi sul risparmio energetico “non qualificato” dell’articolo 16-bis, comma 1, lettera h), del Tuir (ad esempio, l’impianto fotovoltaico). Riduzione del 65% al 50% Tre le altre tematiche che hanno interessato gli utenti del videoforum, poi, vi è anche la riduzione al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi , di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, di schermature solari e la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione . Cessione del credito Infine, molti hanno chiesto come ci si debba comportare per la cessione a terzi dei crediti d’imposta del 65%, 70% e 75% per il risparmio energetico qualificato. La novità è l’estensione a tutti i contribuenti (incapienti e non) di questa possibilità, anche per le singole unità immobiliari (abitative e non). Solo gli incapienti, poi, potranno cedere la detrazione fiscale a banche e intermediari finanziari”. L’agenzia delle Entrate non ha ancora chiarito il meccanismo da utilizzare, ma se si ipotizzi, per esempio, la cessione, al prezzo 400 euro, del credito d’imposta di 650 euro (65%) da parte di un condòmino a una banca, queste sono le due possibili soluzioni: 1) il condòmino paga 600 euro all’amministratore e la banca paga 400 euro all’amministratore per la cessione del credito; 2) il condòmino paga 1.000 euro all’amministratore e la banca paga 400 euro al condòmino per la cessione del credito. Sembra più corretta la prima soluzione, in coerenza con il provvedimento 28 agosto 2017 dell’agenzia delle Entrate.

 

Approfondimento dello Studio De Stefani all’articolo di Luca De Stefani su Il Sole 24 Ore del 13 gennaio 2018

 

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