Si paga solo con modello F24 o bollettino ccp «nazionale»

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Per pagare l’Imu e la Tasi, il contribuente è libero di calcolare la prima rata con le regole valide per il 2018, se il Comune le ha già deliberate. Ma non è tenuto farlo, quindi, può usare le aliquote 2017. Attenzione: l’importo minimo al di sotto del quale non si effettua alcun versamento è 12 euro, a meno che il Comune non ne abbia stabilito uno diverso (anche più basso), quindi questo va verificato sul sito del Comune o su quello del Mef, dove si trovano anche le aliquote. L’importo minimo riguarda comunque l’importo annuale da versare e non la singola rata, che può quindi essere anche di importo inferiore. In ogni caso, l’importo minimo non può essere considerato una franchigia. Per esempio, se l’imposta annuale è pari a 20 euro, il contribuente deve versare tutti i 20 euro e non 8 euro (20-12). Inoltre, solo se previsto dal regolamento comunale, può non versare l’acconto di 10 euro a giugno (in quanto inferiore al minimo di 12 euro), saldando l’intero importo di 20 euro a dicembre. Si paga solo con il modello F24 (agli sportelli oppure online) o con lo speciale «bollettino postale centralizzato» (conto corrente unico nazionale 1008857615 per l’Imu e 1017381649 per la Tasi): il bollettino può essere utilizzato solo se si tratta di immobili situati nello stesso Comune. Quanto agli arrotondamenti, si fanno all’euro: per difetto se la frazione e inferiore o uguale a 49 centesimi, per eccesso se superiore. L’arrotondamento deve essere effettuato per ciascun rigo del modello F24 (o del bollettino).

 

TERRENO EDIFICABILE Un contribuente possiede il 100% di un terreno edificabile di 1.080 mq e 1.728 mc. Per ridurre il contenzioso i Comuni possono determinare periodicamente e per zone omogenee i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili (articolo 59, comma 1, lettera g), Dlgs 446/1997). Il contribuente si è adeguato al valore venale stabilito dal Comune di 80 euro al mc. Quindi, il valore imponibile Imu e Tasi è di 138.240,00 euro (80 x 1.728). Per il 2017, l’aliquota Imu sulle aree edificabili era dello 0,76%, mentre quella Tasi era pari a zero. Il calcolo della prima rata del 18 giugno 2018 (il 16 giugno 2018 è un sabato) va eseguito sulla base dell’aliquota e delle detrazioni (non la base imponibile), in vigore nei 12 mesi dell’anno precedente, senza dover verificare le modifiche approvate dai vari Comuni per il 2018 (controllo da fare, invece, per il saldo del 16 dicembre 2018). Nel 2017, l’Imu complessiva calcolata è stata pari a 1.050,62 euro (138.240 x 0,76%), quindi, il prossimo 18 giugno 2018 il contribuente dovrà versare la prima rata dell’Imu di 525,00 euro (1.050,62 euro x 50%).
TERRENO AGRICOLO Un contribuente il 29 gennaio 2018 ha acquistato un terreno agricolo con un reddito dominicale di 222,00 euro. L’imponibile Imu è quindi di 37.462,50 euro (lo si ottiene moltiplicando il reddito dominicale di 222 euro per il coefficiente d’aggiornamento 125% e successivamente per il moltiplicatore previsto per il terreno agricolo, cioè 135). Se si acquista un immobile durante l’anno la prima rata dell’Imu e della Tasi non è pari a quanto dovuto per i soli mesi di possesso del primo semestre, ma è pari alla metà dell’imposta dovuta per l’intero anno. Nel Comune considerato l’aliquota Imu per i terreni agricoli è dello 0,86%, quindi, l’intera Imu del 2018 (per 11 mesi, da febbraio a dicembre) sarà pari a 296,00 euro (37.462,50 x 0,86% x 11 / 12), da dividersi in due rate di pari importo di 148 euro. Sui terreni agricoli non si paga la Tasi. Il contribuente, quindi, il prossimo 18 giugno 2018 dovrà versare la prima rata dell’Imu di 148,00 euro (296,00 euro x 50%).
ABITAZIONE Un contribuente, il 24 aprile 2018, ha acquistato un’abitazione con una rendita catastale di 813,42 euro. L’imponibile Imu e Tasi è di 136.654,56 euro (813,42 x 105% x 160). Se si acquista un immobile durante l’anno la prima rata dell’Imu e della Tasi non è pari a quanto dovuto per i soli mesi di possesso del primo semestre, ma è pari alla metà dell’imposta dovuta per l’intero anno. Nel Comune considerato, l’aliquota Imu è dello 0,86%, mentre quella Tasi è dello 0,1 per cento. Quindi, l’intera Imu del 2018 (per 8 mesi, da maggio a dicembre) sarà pari a 783,00 euro (136.654,56 x 0,86% x 8 / 12), da dividersi in due rate di pari importo di 392 euro, mentre l’intera Tasi del 2018 (per 8 mesi, da maggio a dicembre) sarà pari a 91,00 euro (136.654,56 x 0,1% x 8 / 12), da dividersi in due rate di pari importo di 46 euro. Il contribuente, quindi, il prossimo 18 giugno 2018 dovrà versare la prima rata dell’Imu di 392,00 euro (783,00 euro x 50%) e la prima rata della Tasi di 46,00 euro (91,00 euro x 50%).

 

Approfondimento dello Studio De Stefani all’articolo di Luca De Stefani su Il Sole 24 Ore del 23 maggio 2018

 

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