ArticoloIl Sole 24 OreNewsIl cliente straniero

È possibile utilizzare la fattura elettronica anche per un cliente/azienda straniero valorizzando Codice destinatario con XXXXXXX? Anche in caso di cliente straniero, è obbligatorio valorizzare partita Iva o il codice fiscale e quindi, uno di questi dati va richiesto al cliente?

Se si inserisce nel campo Codice destinatario XXXXXXX, la fattura in xml inviata al Sdi, non viene inoltrata al cliente straniero, ma rimane al Sdi e si è esonerati dall’esterometro. Quest’ultimo non deve essere spedito neanche se l’e-fattura attiva, in formato xml, viene spedita, attraverso il Sdi, al proprio cliente, inserendo come indirizzo telematico il Codice destinatario, suo o di un soggetto che fa da intermediario dello stesso ovvero la sua Pec (creata a questi fini, in quanto si tratta di soggetti non obbligati ad averla) e nel codice destinatario 7 zeri. I dati del cliente non residente e non stabilito in Italia ossia del soggetto non residente, ma identificato in Italia (tramite identificazione diretta ovvero rappresentante fiscale) possono essere inseriti nel blocco Dati anagrafici del macroblocco «CessionarioCommittente». I due campi dell’IdFiscaleIva vanno compilati dai soggetti non residenti, ma identificati in Italia, con la partita Iva italiana (It nel campo IdPaese) e dai soggetti non residenti e non stabiliti con «l’identificativo fiscale assegnato dall’autorità del proprio paese».

 

Approfondimento dello Studio De Stefani all’articolo di Luca De Stefani su Il Sole 24 Ore del 31 dicembre 2018

 

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