Autotrasporto, sulle deduzioni un ritardo ingiustificabile

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L’incertezza normativa e i ritardi dell’Amministrazione finanziaria nel rilasciare le informazioni e gli strumenti operativi per effettuare gli adempimenti e i calcoli delle imposte dovute comporta, spesso, il ritardo nel pagamento dei tributi da parte dei contribuenti o addirittura la riduzione del gettito.

Un esempio di pagamento posticipato rispetto alle scadenze ordinarie è sicuramente quello degli autotrasportatori conto terzi, che solo nel pomeriggio di martedì scorso, il giorno prima della scadenza del 6 luglio, hanno conosciuto, da un “comunicato stampa” dell’agenzia delle Entrate, gli importi delle deduzioni forfettarie giornaliere per le loro trasferte. Molti, quindi, non sono riusciti a compilare e sottoscrivere entro ieri i necessari prospetti con «l’indicazione dei viaggi effettuati», della «loro durata» e della «località di destinazione, nonché degli estremi dei relativi documenti di trasporto delle merci o delle fatture o delle lettere di vettura di cui all’articolo 56 della legge 6 giugno 1974, n. 298», come previsto dall’articolo 66, comma 5, Tuir.

Molti altri, invece, che pur erano pronti con questi prospetti, hanno preferito comunque spostare il pagamento dal 6 luglio al 22 agosto (con la maggiorazione dello 0,4%), basandosi su quanto accaduto lo scorso anno, dove gli importi delle deduzioni, inizialmente stabiliti con il comunicato dell’agenzia delle Entrate del 2 luglio 2015 sono stati aumentati dal comunicato del 6 agosto 2015, cioè dopo la scadenza ordinaria del pagamento delle imposte del 6 luglio 2015. Questa modifica, seppur pro contribuente, ha creato molti disagi a chi ha pagato entro il 6 luglio 2015, in quanto ha ridotto l’Irpef, le relative addizionali e l’Inps, quindi, quest’anno molti contribuenti hanno preferito aspettare.

Un esempio di riduzione di gettito, invece, è il rilascio da parte delle Entrate del programma Gerico, per il calcolo degli studi di settore, a ridosso del periodo dichiarativo o addirittura, fino allo scorso anno, dopo la scadenza ordinaria del 16 giugno (che veniva sempre prorogata proprio per questo motivo).

L’eventuale e “gratuita” opera di “convincimento” all’adeguamento alle risultanza di Gerico da parte dei professionisti nei confronti dei propri clienti, infatti, è molto difficile in piena stagione dichiarativa, perché necessita di tempo e pazienza. Inoltre, il contribuente, preso alle strette per aver ricevuto la notizia della non congruità a pochi giorni dalla scadenza per il pagamento, sceglie spesso di non pagare. Se il programma Gerico fosse disponibile entro il 31 dicembre dell’anno della sua applicazione, invece, si avrebbe tutto il tempo per comprendere le “ragioni” delle Entrate e anche per recuperare i fondi necessari a pagare le maggiori imposte da adeguamento.

Il calendario delle scadenze dei versamenti, quindi, è un falso problema, se si continuerà ad essere impossibilitati ad effettuare i calcoli delle imposte dovute, perché mancano i necessari strumenti.

Approfondimento dello Studio De Stefani all’articolo di Luca De Stefani su Il Sole 24 Ore del 7 luglio 2016

 

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