Tax day del 16 giugno e total tax rate dal 65% al 69%

ArticoloIl Sole 24 OreNewsTax day del 16 giugno e total tax rate dal 65% al 69%

Giovedì 16 giugno 2016 tutti i bravi imprenditori che nel 2015 sono riusciti a guadagnare ben 100.000 euro, con gran sudore e fatica, dovranno pagare tra tasse e contributi ben 64.897 euro, pari al 65% di 100mila. Resteranno solo 35.103 euro.

Per i professionisti con la gestione separata Inps andrà peggio: resteranno solo 30.789, con un tasso complessivo di imposizione fiscale e contributiva del 69%.

Tax day

Giovedì 16 giugno, per chi non è soggetto alla promessa proroga al 6 luglio, scade il pagamento dei saldi per il 2015 e degli acconti per il 2016 di tutte le imposte e i contributi previdenziali risultanti dai modelli Unico 2016, Irap 2016 e Iva 2016 (se inserita nella dichiarazione unificata), relativi al 2015, oltre che il versamento della prima rata dell’Imu e della Tasi per il 2016 e il pagamento del diritto annuale alla Camera di commercio.

Un vero e proprio tax day, che quest’anno è più importante rispetto al passato, perché sono stati anticipati alla ordinaria scadenza del 16 giugno tutti i pagamenti generati delle dichiarazioni dei redditi, considerando che non dovrebbe esserci la consueta proroga di questa scadenza ai primi di luglio, perché il programma dell’agenzia delle Entrate per calcolare la congruità degli studi di settore (Gerico 2016) è stato rilasciato in anticipo rispetto agli scorsi anni.

In ogni caso, i contribuenti possono prorogare, comunque, questa scadenza per le imposte e i contributi delle dichiarazioni (oltre che per il diritto camerale, ma non per l’Imu e la Tasi), dal 16 giugno al 18 luglio 2016 (il 16 luglio cade di sabato), senza sanzioni e con la sola maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse, fisso e non rapportato ai giorni di ritardo.

Se, invece, si decide di rateizzare questo pagamento (interessi dello 0,4% annuo, da proporzionare ai giorni di rateizzazione), per le persone fisiche senza partita Iva, quest’anno le scadenze sono molto particolari, in quanto dopo le prime due rate ravvicinate del 16 giugno e del 30 giugno, la scadenza del 31 luglio cade di domenica, quindi, si andrebbe al primo agosto, ma ai sensi dell’articolo 37, comma 11-bis, decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 (a regime), tutti “gli adempimenti fiscali e il versamento delle somme di cui agli articoli 17 e 20, comma 4, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, che hanno scadenza dal 1° al 20 agosto di ogni anno, possono essere effettuati entro il giorno 20 dello stesso mese, senza alcuna maggiorazione”. Quindi, dopo la seconda rata del 30 giugno, la terza scadrà il 22 agosto (il 20 è di sabato), la quarta il 31 agosto e poi 30 settembre, 31 ottobre e 30 novembre.

Irap

Va presta attenzione al fatto che dal 2016 non sono più assoggettati ad Irap gli esercenti attività agricola ai sensi dell’articolo 32 del Tuir, quindi, non vanno pagati gli acconti 2016.

Imu e Tasi

Relativamente all’Imu e alla Tasi, invece, va ricordato che i Comuni non sono obbligati ad inviare ai contribuenti i modelli di pagamento per l’Imu e per la Tasi, quindi, può capitare anche il caso del Comune che non li invia quest’anno, nonostante lo abbia fatto lo scorso anno.

Total tax rate

Nella tabella in basso sono state riassunte le principali imposte e contributi in scadenza il 16 giugno 2016.

Se si calcola il total tax rate per un imprenditore (privo di alcuna anzianità contributiva maturata in gestioni pensionistiche obbligatorie al 31 dicembre 1995) e per un professionista (iscritto alla gestione separata Inps) che lo scorso anno hanno guadagnato ben 100.000 euro, ci si accorge che questa imposizione è rispettivamente del 65% e del 69%. Per semplicità non sono state considerate le riprese per gli eventuali costi parzialmente o totalmente indeducibili, come ad esempio quelli per le autovetture, i telefoni fissi e mobili, gli ammortamenti dei terreni sottostanti i fabbricati o le riprese Irap degli interessi passivi, dei voucher e dei lavoratori occasionali. Il risultato è che su 100.000 euro di reddito lordo, all’imprenditore restano 35.103 euro, dopo aver pagato tra tasse e contributi ben 64.897 euro, pari al 65% di 100.000, mentre al professionista restano 30.789, con un tasso complessivo di imposizione fiscale e contributiva del 69%.

La percentuale del total tax rate del 64,777% per l’imprenditore (iscritto alla gestione commercianti dopo il primo gennaio 1996 e privo di alcuna anzianità contributiva maturata in gestioni pensionistiche obbligatorie al 31 dicembre 1995) è data dalla somma del 36,17% di Irpef media (considerando la progressività, che porta al 43% per lo scaglione sopra i 75.000 euro di reddito), più l’1,23% di addizionale regionale (molte Regioni applicano anche percentuali maggiori), più lo 0,6% di addizionale comunale (molti Comuni applicano anche percentuali maggiori), più il 3,491% di Irap di media (3,9% al netto della deduzione forfettaria), più il 23,286% di Inps commercianti/artigiani in media (considerando la progressività, che porta al 23,74% per i redditi all’interno della seconda fascia, cioè da 46.124 euro a 100.324 euro per i soggetti privi di alcuna anzianità contributiva maturata in gestioni pensionistiche obbligatorie al 31 dicembre 1995). Moltiplicando i 100.000 euro di reddito per 64,777% si ottiene 64.777 euro, ai quali vanno aggiunti i 120 euro di diritto camerale, per ottenere i 64.897 euro di imposte e contributi (e diritti).

Per il professionista, al posto del 23,286% di Inps commercianti si paga il 27,72%, arrivando al total tax rate di 69,211%.

 

Imposte e contributi a saldo per il 2015 che scadono il 16 giugno 2016 Contribuenti obbligati al pagamento Percentuali e imponibili
Irpef Persone fisiche. Percentuali a scaglioni di reddito che vanno dal 23% al 43% sul reddito complessivo.
Addizionale regionale Persone fisiche. 1,23% (aliquota ordinaria) sul reddito complessivo, meno gli oneri deducibili e la deduzione per l’abitazione principale.
Addizionale comunale Persone fisiche. 0,6% circa (varia in base alle svariate delibere comunali) sullo stesso imponibile dell’adizionale regionale.
Anticipo Irpef del 20% per la tassazione separata Persone fisiche. 20% sul reddito soggetto a tassazione separata.
Cedolare secca sulle locazioni abitative Persone fisiche che hanno optato per questa flat tax, in sostituzione dell’Irpef progressiva. 21% (10% per i contratti di locazione a canone concordato) sui canoni di locazione.
Imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali all’Irpef e dell’Irap, per i forfettari Persone fisiche, che sono imprenditori o professionisti che applicano il regime dei forfettari. 15% sul reddito, calcolato moltiplicando i coefficienti di redditività, differenziati a seconda del tipo di attività svolta, all’ammontare dei ricavi e dei compensi realizzati (ridotto di un terzo per le start-up del rigo LM21 di Unico PF).
Imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali all’Irpef e dell’Irap, per i minimi Persone fisiche, che sono imprenditori o professionisti che applicano il regime dei minimi. 5% sulla differenza tra i ricavi o i compensi incassati e i relativi costi pagati.
Ires Società di capitali, cooperative e enti non commerciali. Pagano entro il giorno 16 del mese successivo a quello di approvazione del bilancio, se c’è stato il rinvio a 180 giorni. 27,5% sul reddito d’impresa.
Maggiorazione Ires del 10,50% per le società di comodo Società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata. 10,50% sul reddito minimo calcolato se la società è considerata non operativa.
Imposta sostitutiva per la rivalutazione dei beni d’impresa Imprese con qualunque forma giuridica (che non applicano gli Ias/Ifrs). 16% sul maggior valore dei beni materiali e immateriali.
Irap Chi svolge l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni
o alla prestazione di servizi.
3,9% (aliquota ordinaria) sulla differenza tra valore e costi della produzione (1,9% per il settore agricolo).
Maggiore Iva e maggiorazione del 3% da adeguamento agli studi di settore Imprese e professionisti (con qualunque forma giuridica). Aliquota Iva applicata e 3% sul maggior importo dei ricavi e dei compensi derivanti da Gerico.
Ivie (imposta sul valore degli immobili posseduti all’estero) Persone fisiche, fiscalmente residenti in Italia, proprietarie o titolari di altro diritto reale su immobili all’estero. 0,76% sul valore degli immobili all’estero.
Ivafe (imposta patrimoniale sul valore dei prodotti finanziari detenuti all’estero) Persone fisiche, fiscalmente residenti in Italia,  che detengono attività finanziarie all’estero a titolo di proprietà o di altro diritto reale. 0,2% sui prodotti finanziari, diversi dai conti correnti e dai libretti di risparmio, per i quali invece si paga un fisso di 34,20 euro ciascuno.
Contributi Inps artigiani Imprenditori e soci lavoratori di Snc, Sas e Srl. 23,65% per i redditi all’interno della seconda fascia, cioè da 46.124 euro a 100.324 euro (a 76.872 euro se iscritti prima del 1996) e 22,65% per i redditi della fascia inferiore, sulla quota di reddito d’impresa o quello dei forfettari (ridotto di un terzo per le start-up del rigo LM21 di Unico PF).
Contributi Inps commercianti Imprenditori e soci lavoratori di Snc, Sas e Srl. 23,74% per i redditi all’interno della seconda fascia, cioè da 46.124 euro a 100.324 euro (a 76.872 euro se iscritti prima del 1996) e 22,74% per i redditi della fascia inferiore, sulla quota di reddito d’impresa o quello dei forfettari (ridotto di un terzo per le start-up del rigo LM21 di Unico PF).
Contributi Inps gestione separata Professionisti con partita Iva non iscritti a Casse professionali. 27,72% (23,5% se con altra gestione previdenziale obbligatoria o pensionato) sul reddito professionale netto o quello dei forfettari (ridotto di un terzo per le start-up del rigo LM21 di Unico PF).
Contributo soggettivo Cassa geometri Geometri.  14% sul reddito professionale netto (3,5% oltre a  152.650 euro).
Contributo integrativo Cassa geometri Geometri. 4% sul volume d’affari professionale.
Contributo di maternità Cassa geometri Geometri. 17 euro.
Saldo Iva annuale portato in Unico, maggiorato dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo Soggetti passivi Iva. Saldo Iva dato dalla differenza tra quella dovuta e quella detratta.
Diritto annuale alle Camere di Commercio Tutti i soggetti iscritti o annotato nel registro delle imprese al primo gennaio 2016. Importi fissi a seconda del tipo di impresa (ad esempio, 120 euro per le imprese individuali in sezione ordinaria), ma per le società o i soggetti collettivi, iscritti nella sezione ordinaria, una percentuale diversa rispetto a scaglioni di fatturato conseguito nell’esercizio precedente.
Imu Tutti i possessori (proprietà o altro diritto reale) di fabbricati (tranne abitazione principale) e di aree edificabili. 0,76% circa e in generale (varia in base alle svariate delibere comunali) su un’imponibile che per calcolarlo bisogna prima rivalutare la rendita catastale, indicata nella visura catastale, del 5%, e poi questo risultato va moltiplicato per dei coefficienti specifici in base al tipo di immobile.
Tasi (tassa sui servizi indivisibili) Tutti i possessori (proprietà o altro diritto reale) e utilizzatori di fabbricati (tranne abitazione principale) e di aree edificabili. 0,1% circa e in generale (varia in base alle svariate delibere comunali) sulla stessa base imponibile dell’Imu.

 

Approfondimento dello Studio De Stefani all’articolo di Luca De Stefani su Il Sole 24 Ore del 12 giugno 2016

 

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